Un Mondo di Lucida Ematite e di Lavoro Pesante
Ad ogni passo Rio Mariana parla di miniere e minatori: le rocce bruciate dal dio Vulcano brillanti di lucida ematite, le spiagge nere di pesante sabbia ferrifera, i vecchi muri luccicanti di micro cristalli ematitici, le chiacchere dei paesani, le vie anguste dei vecchi quartieri ed il desiderio dei giovani d’innestarsi su una storia plurimillenaria nata in un ambiente geologico e mineralogico unico al mondo, nel tentativo di crearsi un’economia più generosa di quella toccata ai loro avi.
Più che in ogni altra parte dell’isola d’Elba, qui è stato lavoro pesante ed economia florida, la modernità industriale sull’isola ha le sue radici nella polvere nera di ematite, gli scambi col continente di merci, cultura ed umanità, sono transitati prevalentemente da Rio Marina. Non solo minatori, ma anche uomini di mare che traghettavano coi loro barconi la pesante e cupa materia prima, la stessa che duemilacinquecento anni fa gli Etruschi esportavano nella vicina Populonia ed in parte lavoravano in loco, fino a consumare nei loro forni parte dei grandi boschi di lecci secolari che ricoprivano gran parte dell’isola.
Prima degli Etruschi
Ma ancora prima di questa aristocratica società orientaleggiante e mercantile, i più antichi reperti archeologici della zona testimoniano la presenza stabile di un’altra civiltà, originaria dell’Asia Minore che quattromila anni fa estraeva e lavorava non il ferro, ma il rame!
Ma di questo parleremo in un altro post.
Questa premessa per dire che mezzo secolo di “nuova” economia turistica, non può soppiantare una tradizione con radici così gigantesche e profonde come quelle della terra di Rio.
La mia opinione è che per apprezzare un paese come questo si deve uscire dal cliché della tradizionale vacanza balneare, talvolta banalmente rappresentata da una splendida spiaggia di sabbia bianca e mare cristallino. Non che nel territorio di Rio manchino belle spiagge ed il mare dalle meravigliose trasparenze, ma non è questa la sua natura. La sua essenza è terrigna e magnetica, non chiara e morbida come l’acqua, ma nera e pesante come il ferro, non eterea come la brezza marina, ma rossa come il fuoco.
Dal Mito la forza delle Giovani Generazioni e la Bellezza Atavica dell’isola
Eppure, se saprete spogliarvi dello stereotipo del turista e guardare con gli occhi del viaggiatore, se per qualche ora o per alcuni giorni deciderete di soggiornare in questo straordinario paese, di mangiare nei suoi ottimi ristoranti, di perdervi nella bellezza cromatica della sua terra, di stupirvi delle sue spiagge surreali e rimanere attoniti nel silenzio delle antiche miniere abbandonate, allora l’Elba vi entrerà nell’angolo più recondito del cuore, e può darsi che vi appassionerete a qualche dettaglio che poteva anche esservi sconosciuto. A questo proposito non mancate di visitare il museo minerario e mineralogico del Parco Minerario, un’istituzione che si regge sulla passione ed il lavoro di alcuni giovani del posto che con la tenacia dei loro antenati e nonostante l’ampollosa disattenzione istituzionale così tipicamente italiana, mantengono in vita un lavoro ed una speranza. Con loro potrete esplorare gli antichi cantieri minerari e portarvi legalmente a casa qualche pezzo di ematite o di pirite che troverete durante l’escursione. Passeggiate e non esitate a stendervi sulle nere spiagge a settentrione del paese, sono meravigliose! Se invece volete concedervi una spiaggia “normale”, andate dalla parte opposta, a sud, dove una serie di piccole insenature scavate in scogliere policrome e maestose, sono circondate da una bella vegetazione mediterranea e con fondali spettacolari anche solo per chi si diletta di snorkeling.
L’Elba Fuori dal Cliché
Questa non è un’apologia di Rio Marina in favore di un turista più consapevole e acculturato, è l’impressione a caldo che ancora oggi, dopo più di trentacinque anni di vita vissuta su quest’isola, provoca in chi scrive, consapevole delle miserie e della pesantezza esistenziale che per secoli ha gravato su questa terra, dove, ancora bambini, si era già minatori, ed immagino che nelle miniere etrusche e romane ci lavorassero schiavi e prigionieri, poiché questa è una delle più penose tra le attività lavorative fin dagli albori della storia umana. Pertanto non mi straccio le vesti se su un giacimento di ematite, credo tra i più interessanti al mondo, sia stato costruito un costoso quanto inutile anfiteatro deserto 364 giorni all’anno, nemmeno che a rappresentare l’istituzione che dovrebbe valorizzare ed emancipare questa terra sia qualche mediocre personaggio che per indicibili dinamiche si è trovato nella sua sorprendente posizione.
Rio Marina si conquisterà il suo spazio nel nuovo mondo con fatica, come ha sempre fatto, la mia certezza deriva dalla grandiosità ed unicità della sua arcana natura.
Graziano Rinaldi
mila finaurini says:
HO SOGGIORNATO A RIO MARINA PER CIRCA UNA SETTIMANA. VIVO IN UNA CITTADINA SUL MARE ADRIATICO VICINO ANCONA E DEVO DIRE CHE QUA E’ TUTTA UN’ALTRA COSA. STUPENDA VERAMENTE.
SOLO UNA COSA NON I E’ PIACIUTA. LA SCORTESIA DEGLI ABITANTI E COMMERCIANTI.PECCATO!!!!